La doppia eccezionalità (2e): quando il talento incontra fragilità evolutive

Due volti nello stesso bambino

Nel mondo dell’educazione e della psicologia dello sviluppo, la doppia eccezionalità (in inglese twice exceptional o 2e) si riferisce a quei bambini e ragazzi che presentano un alto potenziale cognitivo, ma allo stesso tempo convivono con una o più fragilità evolutive, come disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), difficoltà di autoregolazione, tratti neurodivergenti (es. ADHD, spettro autistico livello 1) o vulnerabilità emotive significative.

Un bambino 2e può essere brillante in un’area – ad esempio, mostrare un pensiero logico fuori dal comune – ma al tempo stesso avere una dislessia, un disturbo dell’attenzione, oppure un’ansia invalidante. Questo profilo può renderlo invisibile: i punti di forza compensano le fragilità, oppure le fragilità oscurano il talento.

Ecco perché i bambini a doppia eccezionalità sono spesso i più fraintesi nel sistema educativo.

Cosa significa essere “2e”?

Il profilo 2e è asimmetrico, dinamico e sfida ogni semplificazione diagnostica. Alcuni esempi:

  • un bambino con QI molto alto, ma con disgrafia che lo penalizza in classe
  • una bambina con grande creatività e pensiero astratto, ma con ADHD e difficoltà esecutive
  • un adolescente con capacità matematiche avanzate, ma con disturbo d’ansia sociale che blocca la partecipazione
  • un ragazzo con talento musicale o artistico, ma diagnosticato nello spettro autistico ad alto funzionamento

Queste doppie caratteristiche possono portare a:

  • sottovalutazione, se le fragilità mascherano le abilità
  • sovrastima, se il talento oscura le difficoltà reali
  • frustrazione, a causa di aspettative incoerenti
  • problemi relazionali e di autostima, in bambini che si sentono “troppo o non abbastanza” ovunque si trovino

Le basi psicologiche della doppia eccezionalità

La psicologia dello sviluppo oggi riconosce che talento e neurodivergenza non si escludono, ma anzi spesso coesistono. In particolare, alcuni modelli teorici (Silverman, Renzulli, Gardner, Dabrowski) mostrano come le cosiddette “ipersensibilità” e gli squilibri evolutivi siano tratti tipici e non patologici dello sviluppo di molti bambini gifted.

Elementi chiave nei profili 2e:

  • Sviluppo disomogeneo: accelerazioni in alcune aree, fragilità in altre
  • Iperattività cerebrale e pensiero divergente
  • Iper-sensibilità emotiva, sensoriale o morale
  • Tendenza a compensare le difficoltà, spesso a costo della fatica psichica
  • Rischio di burnout precoce, underachievement e ritiro scolastico o sociale

 Il ruolo della scuola: osservare, non giudicare

I bambini con doppia eccezionalità spesso vivono a scuola le maggiori fatiche. È lì che il loro potenziale e le loro fragilità si rendono più visibili, e talvolta entrano in conflitto.
Il problema è che la scuola – se non adeguatamente formata – tende a giudicare ciò che non comprende.

Un bambino 2e può essere brillante nei compiti orali ma non riesce a scrivere con chiarezza, o a consegnare i compiti in tempo. Un altro può annoiare l’insegnante con domande complesse, ma distrarsi dopo pochi minuti di lezione frontale.
Una bambina può eccellere nella logica matematica, ma andare in crisi in situazioni sociali o nei lavori di gruppo.

Le fragilità associate alla doppia eccezionalità possono includere:

  • DSA: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia
  • Disturbi dell’attenzione e dell’autoregolazione (ADHD/ADD)
  • Disturbi d’ansia o fobie scolari
  • Alto funzionamento nello spettro autistico (livello 1)
  • Difficoltà socio-relazionali o emotive (ipereccitabilità, perfezionismo bloccante, ipersensibilità)
  • Funzionamento esecutivo compromesso: difficoltà nella pianificazione, nella gestione del tempo e nello svolgimento delle consegne

Il rischio, quando queste fragilità non vengono riconosciute, è che il bambino venga scambiato per svogliato, oppositivo, impreparato o maleducato.
In realtà, si tratta di bambini che funzionano in modo complesso, che vivono spesso uno scarto tra ciò che pensano e ciò che riescono ad esprimere o realizzare.

Cosa può fare la scuola?

La scuola ha un ruolo cruciale nel riconoscere, accogliere e valorizzare i bambini a doppia eccezionalità. È il contesto dove possono essere visti e sostenuti – oppure non riconosciuti e feriti.
Per questo è fondamentale che gli insegnanti:

  • Osservino con attenzione, senza fermarsi al comportamento, ma cercando di comprendere il funzionamento sottostante
  • Segnalino tempestivamente ai genitori e ai referenti BES/DSA eventuali indicatori di funzionamento atipico
  • Collaborino attivamente con le famiglie e gli specialisti, condividendo osservazioni, fatiche, risorse
  • Accolgano i PDP anche in assenza di certificazione L.170/2010, nel rispetto della normativa su bisogni educativi speciali (CM 27 dicembre 2012)
  • Differenzino l’insegnamento: offrire sfide cognitive elevate, ma in forme accessibili e personalizzate
  • Sviluppino empatia pedagogica, evitando etichette penalizzanti come “pigro”, “immaturo”, “problematico”
  • Partecipino a momenti di formazione, in particolare sui temi della neurodiversità, dei profili asincroni, dell’alta sensibilità e dell’overexcitability

Il modello GATE: riconoscere, non incasellare

Nel modello Education to Talent promosso da GATE Italy, la doppia eccezionalità viene accolta e valorizzata attraverso un approccio etico e sistemico.
Non si parte dalla diagnosi, ma dalla persona. E dal contesto che può sostenerla.

Il talento non è mai lineare. Le fragilità non sono un errore da correggere. Sono parte del profilo di sviluppo.
In questo senso, ogni percorso è costruito su:

  • un’osservazione narrativa e funzionale
  • una restituzione psicopedagogica concreta
  • un coinvolgimento diretto della famiglia e della scuola
  • l’attivazione di strumenti di coaching personalizzato

L’équipe multidisciplinare: uno sguardo completo, non frammentato

Per riconoscere e accompagnare un bambino 2e, una sola figura professionale non basta.
Serve una lettura corale, che integri i punti di vista della psicologia, della neuropsichiatria, della pedagogia e della clinica.

In GATE Italy, ogni percorso è affidato a un’équipe composta da:

  • psicologi dello sviluppo
  • pedagogisti clinici
  • psicoterapeuti
  • neuropsichiatri infantili
  • esperti di orientamento e coaching familiare
  • un Comitato Etico Scientifico che garantisce coerenza, rispetto e rigore

 La neuropsichiatra infantile, in particolare, svolge un ruolo chiave nella valutazione della doppia eccezionalità:

  • integra le osservazioni psicologiche con la lettura clinica del profilo neurologico ed evolutivo,
  • consente un inquadramento diagnostico completo,
  • collabora alla definizione di un piano educativo e abilitativo mirato,
  • rappresenta un riferimento autorevole nei tavoli con la scuola, i servizi e le famiglie.

Questa sinergia professionale è ciò che consente di uscire da valutazioni frammentate e diagnosi parziali, per costruire progetti reali di sviluppo e benessere.

Il ruolo della famiglia: comprendere senza colpevolizzarsi

Per i genitori, vivere accanto a un figlio 2e può essere fonte di grande incertezza.
Un giorno sembra un genio, l’altro sembra non riuscire nemmeno nelle cose più semplici.
Spesso ricevono messaggi contraddittori dalla scuola, e si sentono soli nella ricerca di risposte.

Per questo, GATE propone il Talent Coaching familiare:

  • un accompagnamento personalizzato per comprendere il profilo del proprio figlio
  • strategie pratiche per affrontare crisi e incomprensioni
  • supporto nella gestione delle dinamiche fraterne
  • costruzione di un linguaggio comune con scuola e specialisti
  • potenziamento delle risorse educative genitoriali

Conclusioni: educare nella complessità

La doppia eccezionalità ci sfida come adulti, educatori, professionisti e cittadini.
Ci chiede di andare oltre il rendimento, oltre la diagnosi, oltre l’idea che “bravo” significhi “regolare”.
I bambini 2e hanno bisogno di contesti che li comprendano davvero, che riconoscano le loro risorse senza negare le loro vulnerabilità.

Riconoscere un bambino 2e è:

  • un atto di giustizia educativa,
  • una scelta etica,
  • e un investimento sulla qualità della nostra società.